L’Antitrust vuole vederci chiaro: indagati i principali operatori italiani per i servizi a pagamento non richiesti

Potrebbero avere vita molto breve gli abbonamenti a servizi a pagamento non richiesti dagli utenti, che sempre più spesso si ritrovano a dover pagare 5€ a settimana per servizi mai attivati in modo chiaro e trasparente. L’Antitrust ha avviato una nuova indagine nei confronti di Vodafone, H3G, Tim e Wind per capire se sono stati posti in essere comportamenti scorretti nei confronti dei clienti.

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Con questa mossa, l’Antitrust ha avviato un procedimento ufficiale verso questi operatori, che potrebbe presto portare al pagamento di una multa onerosa. Dall’altro lato, l’Agcom continua la campagna “Bolletta 2.0” con relativa delibera, entrambe incentrate su una maggiore trasparenza nell’attivazione di questi servizi in abbonamento. Per l’Agcom non è corretto addebitare dei costi non voluti dall’utente, solo per un click (o meglio, due) errati in pagine create appositamente per trarre in inganno il cliente.

Solo nel 2014, questo business ha fruttato circa un miliardi di euro. Le cose dovrebbero cambiare a breve, forse già in autunno.

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