La musica in streaming non sembra essere un affare per gli artisti

Quello che sembrava il futuro della musica potrebbe avere presto una brusca frenata d’arresto: a differenza di quanto in molti pensavano, Spotify e servizi di streaming musicale in genere guadagnano poco, e lo stesso vale per gli artisti. Qual è quindi il futuro della musica digitale?

spotify

Dai dati che stanno emergendo in queste ore, sembra proprio che la musica in streaming non sia un grosso affare, né per chi gestisce questi servizi, né per gli artisti. Addirittura, sembra che il colosso Spotify, maggiore player al mondo in questo settore, abbia chiuso il 2013 con un passivo da 80 milioni di dollari.

Questo è dovuto al fatto che gran parte delle entrate, pari a oltre 747 milioni di Euro, vengono utilizzate per le infrastrutture e per il pagamento delle case discografiche. Inoltre, gran parte dei 50 milioni di utenti registrati a Spotify utilizzano il servizio in modo gratuito, e le pubblicità non sono in grado di ripagare in toto Spotify. Basti pensare che circa il 90% degli introiti per Spotify provengono proprio dagli abbonamenti, e solo 90 milioni di euro derivano dalle pubblicità.

Anche alla luce di questi numeri, gli artisti non sono proprio felici di quanto sta accadendo e alcuni, come Taylor Swift, hanno deciso di togliere tutti i brani da Spotify.

Alla luce di queste informazioni, c’è da chiedersi come si muoverà Apple in questo campo, soprattutto dopo l’acquisizione di Beats Music. Rivoluzionerà il mercato con offerte particolari e allettanti, o ci troveremo di fronte ad un flop?

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