I prodotti Apple vietati per gli utilizzi governativi cinesi: il problema è la sicurezza

La società di Cupertino è stata bandita dagli utilizzi governativi. In pratica, gli iPhone, gli iPad e i Mac non potranno essere usati da personalità politiche e nelle infrastrutture governative poiché mettono a rischio, secondo le diffuse opinioni locali, la sicurezza degli utenti. I “privati” però possono continuare ad utilizzare i dispositivi della mela.

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In Cina, seppure Apple abbia una grande influenza nel settore smartphone, gli investimenti di denaro pubblico verso l’acquisto di dispositivi marchiati Apple non sono ben visti. Infatti ora i dispositivi della mela non potranno più essere usati in questioni politico-governative. La motivazione di questa “diffidenza” verso iPhone e simili? La sicurezza. Secondo la Cina, preoccupata dalle sempre più crescenti minacce di cyberspionaggio su scala mondiale, Apple metterebbe a rischio la sicurezza dei dati degli utenti e potrebbe, come abbiamo già riportato in quest’articolo, esporre dei dati sensibili, addirittura dei segreti di stato.

Secondo l’analista Mark Po,“il governo cinese vuole assicurarsi che le compagnie d’oltreoceano non influenzino troppo la Cina”.

C’è da sottolineare però che non solo Apple è stata colpita da queste decisioni: a Maggio il sistema operativo Windows 8 di Microsoft è stato escluso dagli acquisti e dagli utilizzi governativi per le stesse ragioni.

Questa però non è la prima volta che Apple si trova coinvolta in una situazione simile: ultimamente le accuse di collaborazione con la NSA, l’esclusione di alcuni device dai parlamenti tedeschi e inglesi e la proposta della Russia di controllare la sicurezza di iOS tramite codice sorgente hanno portato sempre più dubbi sull’operato di Cupertino nel campo della privacy, settore che Apple ha sempre difeso con le unghie e con i denti.

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