Apple spiega perchè non ha subito rivelato la funzione di rallentamento degli iPhone con batteria deteriorata

La mancanza di trasparenza in casa Apple – relativamente alla limitazione delle prestazioni sugli iPhone con batteria deteriorata – ha costretto l’azienda a spiegare i motivi che l’hanno spinta a non informare immediatamente gli utenti dopo il rilascio di iOS 10.2.1.

Dopo le richieste di alcuni senatori USA, Apple si è trovata nella scomoda posizione di dover spiegare perchè il changelog originale di iOS 10.2.1 non rivelava la controversa funzionalità di gestione delle prestazioni sugli iPhone 6 e successivi con batteria deteriorata.

iOS 10.2.1 è stata la prima versione di iOS con la funzione che, in determinati casi, va a limitare le prestazioni degli iPhone con batteria danneggiata. Le note di rilascio originali del sistema operativo non facevano menzione di questa novità: solo dopo, Apple ha modificato retroattivamente il changelog di iOS 10.1.2 sul proprio sito web, aggiungendo che “l’aggiornamento migliorare anche la gestione dell’alimentazione durante i picchi di carico di lavoro per evitare arresti imprevisti su iPhone”.

Apple ha così spiegato questa scelta:

Dopo aver raccolto e analizzato i dati, nel gennaio del 2017 abbiamo rilasciato l’aggiornamento software iOS 10.2.1 per iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPhone 6s, iPhone 6s Plus e iPhone SE.

Abbiamo quindi esaminato i dati diagnostici resi disponibili dall’aggiornamento, i quali ci indicavano che la percentuale di arresti imprevisti si era notevolmente ridotta sui vari dispositivi.

A febbraio 2017, abbiamo aggiornato le note di rilascio di iOS 10.2.1 per fa sapere ai clienti che l’aggiornamento “migliora la gestione energetica durante i picchi di carico di lavoro per evitare arresti imprevisti”. Abbiamo anche fornito una dichiarazione a diversi organi di stampa e abbiamo detto che stavamo vedendo risultati positivi dopo l’aggiornamento software.

In pratica, Apple sta dicendo di non aver inserito quella dicitura nelle note di rilascio originali perchè voleva prima essere sicura che il tutto funzionasse correttamente, e che effettivamente i casi di arresti improvvisi su iPhone fossero effettivamente diminuiti. Resta da capire come mai, però, l’azienda non ha mai spiegato fino a dicembre che tale “funzione di gestione energetica” era in realtà collegata alla diminuzione delle prestazioni della CPU.

Per correre ai ripari, Apple ha inserito una serie di funzioni su iOS 11.3 per consentire agli utenti di monitorare lo stato della batteria e gestire la funzione di limitazione delle prestazioni.

Il problema è che se Apple fosse stata chiara e trasparente fin dall’inizio, probabilmente non sarebbe nato alcun caso.

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