Rigettata la richiesta degli Stati Uniti di intervenite nella disputa fiscale tra UE ed Apple

La vicenda legata alle tasse arretrate richiesta ad Apple dall’Unione Europea si fa sempre più rovente, con il rifiuto da parte della corte generale dell’unione di consentire l’intervento della disputa del governo americano.

Il governo americano si sarebbe mobilitato per intervenire già nel mese di aprile, sostenendo che le azioni dell’UE avrebbero avuto un impatto negativo non solo sulle proprie entrate fiscali ma anche sugli accordi fiscali con altri paesi europei.

Tutto quest’oggi il tribunale che ha esaminato la richiesta del governo USA ha giudicato gli Stati Uniti incapaci di dimostrare concretamente l’esistenza di un nesso con il caso in oggetto. Per ragioni analoghe, il tribunale ha inoltre respinto un tentativo di intervento della IBEC, gruppo che rappresenta le imprese operanti in Irlanda.

Per diverso tempo Apple ha potuto godere di un regime fiscale enormemente agevolato, pagando un’imposta dello 0,005% sull’utile generato nei paesi dell’unione. La Commissione ha inoltre accusato l’Irlanda di offrire un trattamento preferenziale, compresa la modifica delle norme fiscali che va in netto contrasto con quanto imposto dalle normative UE in merito alla parità di trattamento fiscale tra le aziende.

Sia Apple che il governo irlandese hanno presentato ricorso e non mancheremo di seguire direttamente la vicenda con grande attenzione.

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