Tim Cook parla delle catene di produzione e della censura in Cina

Intervenuto al Fortune Global Forum in Cina, Tim Cook ha discusso su una serie di argomenti che vanno dalle strategie attuate da Apple per gestire le catene di produzione nel paese, fino alle questioni più spinose come quelle legate alla censura.

Cook ha detto che ormai la Cina è un paese molto diverso da quello in via di sviluppo che visitò per la prima volta 25 anni fa. Gli investimenti nell’istruzione e nelle infrastrutture hanno spinto la nazione più popolosa del mondo in una posizione di leadership quando si tratta di produzione avanzata.

 

Cook ha spiegato che il rapporto con i fornitori cinesi è molto complesso in termini operativi. Apple non si limita a sviluppare i suoi prodotti negli Stati Uniti e a consegnare i progetti ai partner cinesi per avviare la produzione. Il processo richiede un tipo di collaborazione stretto e diretto, dato che anche fornitori come Foxconn devono trovare soluzioni innovative per soddisfare gli alti standard di Apple.

Si tratta di un connubio tra artigianato tradizionale e tecnologia avanzata, che rende le catene di approvvigionamento in Cina le più affidabili al mondo. In pratica, non è solo una questione di prezzi:

C’è un po’ di confusione quando si parla di Cina. La concezione popolare è che le aziende vengono in Cina a causa del basso costo del lavoro, ma non sono sicuro a quale parte della Cina queste persone si riferiscono. La verità è che la Cina ha smesso di essere il paese a basso costo già da diversi anni. Il vero motivo è la loro abilità nel produrre dispositivi. Ci sono ingegneri altamente qualificati che lavorano a stretto contatto con i nostri team negli Stati Uniti per portare i prodotti Apple sul mercato.

Durante il suo viaggio in Cina, Tim Cook ha fatto visita agli stabilimenti della ICT, azienda che si occupa della produzione degli AirPods, e di un altro fornitore che si occupa della produzione della fotocamera frontale. Il CEO di Apple ha anche visitato le sedi di alcuni sviluppatori e di una società coinvolta nei giochi e negli e-sport.

Parlando di mercato smartphone, Cook ha detto che la concorrenza in Cina è molto agguerrita, ma ha ribadito che Apple si concentra sempre sul realizzare prodotti migliori e di qualità, non economici. E sui dati di vendita dell’iPhone X, Cook si è detto molto felice perchè le cose stanno andando meglio del previsto.

Secondo alcuni, la piattaforma WeChat disponibile sia su iOS che su Android, e tra le più utilizzate in Cina, sarebbe tra le cause delle basse vendite degli iPhone nel paese. Tim Cook non è d’accordo:

E’ vero il contrario. Tencent è un importante partner e WeChat in particolare rende il passaggio da Android ad iOS più semplice,visto che i dati dell’utente sono legati ad una piattaforma di terze parti e non ad un sistema operativo come iOS o Android.

Si parla poi di censura e delle critiche ricevute da Tim Cook per la sua partecipazione all’evento organizzato dal governo cinese sul futuro del digitale:

La cosa che manca nella nostra società è che non ci sono abbastanza persone che vogliono ascoltare, capire e partecipare. Hanno una cartina di tornasole e nn vogliono parlare con le persone che la pensano diversamente. Per loro si tratta di persone cattive che non meritano di essere ascoltate. Io non ho mai visto il mondo in quel modo. La partecipazione è la chiave per attuare il cambiamento. I principi americani come la libertà di espressione sono ai massimi livelli, ma comprendo che in altri paesi la cose vengano viste in una luce diversa. Per appianare le differenze, bisogna prima trovare dei punti di incontro e per farlo bisogna partecipare.

La scelta è tra partecipare ad eventi di questo tipo o metterti in disparte e urlare e criticare. Il mio punto di vista è che se ti siedi, ascolti e partecipi, solo così entri nell’arena. E solo entrando nell’arena puoi cambiare le cose, perchè se sei a bordo campo puoi soltanto urlare e non giocare. Sono convinto che qualcosa sta cambiando.

Tim Cook spera anche che alcune app bloccate dal governo cinese possano tornare su App Store. Il CEO di Apple non menziona alcun titolo in particolare, ma di sicuro Apple non violerà le direttive locali e non prenderà iniziative autonome per ripristinare alcune app come quelle VPN espressamente vietate in Cina. Tim Cook si dice comunque ottimista su questo punto.

 

 

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