Strage di Sutherland Springs, i Texas Rangers inviano il mandato di perquisizione ad Apple

I Texas Rangers hanno inviato ad Apple i mandati per poter accedere ai dati memorizzati sull’iPhone di Devin Kelley, l’uomo che ha ucciso 26 persone in una chiesa a Sutherland Springs negli USA.

I mandati riguardano i file memorizzati localmente sull’iPhone di Devin Kelley e quelli presenti sul suo account iCloud. Un terzo mandato è stato inviato ad LG, visto che l’uomo era in possesso anche di un 328BG.

Gli inquirenti cercano l’accesso alle chiamate, ai contatti, ai messaggi, alle password, ai dati sui social media, ai video e a tutti gli altri dati presenti sui dispositivi e su iCloud.

A pochi giorni dalla sparatoria, il capo dell’FBI Christopher Combs si era lamentato del fatto che la crittografia impediva alle forze dell’ordine di avere accesso allo smartphone dell’uomo che ha aperto il fuoco. Ricordiamo anche che l‘FBI ha commesso un errore nella gestione di questo iPhone: nelle prime 48 ore dall’accaduto Apple non ha ricevuto alcuna comunicazione dall’FBI, nemmeno per info generiche su come sbloccare l’iPhone. Passate le 48 ore, inoltre, il sistema del Touch ID si disattiva in automatico, rendendo obbligatorio inserire la password per sbloccare il dispositivo. Se solo l’FBI avesse chiesto aiuto ad Apple, l’azienda avrebbe consigliato di utilizzare le impronte digitali di Kelley, ormai deceduto, per sbloccare l’iPhone. Ora, invece, l’azienda non può più fare nulla. Questo ritardo potrebbe essere cruciale per le indagini, dato che ora diventa molto più complesso accedere ai dati dell’iPhone.

Ora, Apple dovrà fornire tutti i dati in suo possesso ai Texas Rangers. Di sicuro potrebbero essere condivisi quelli presenti su iCloud, mentre ci sono poche speranze per i dati memorizzati localmente su iPhone.

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