Apple toglie le app VPN dallo store cinese, due senatori USA chiedono chiarimenti

Qualche mese fa, Apple è stata costretta a rimuovere diverse app VPN dall’App Store in Cina per rispettare le norme del paese. Tim Cook spiegò che Apple avrebbe preferito non rimuovere quelle app, ma anche che l’azienda era costretta a rispettare le norme locali. Ora, i senatori degli Stati Uniti Ted Cruz e Patrick Leahy hanno chiesto maggiori informazioni su questa vicenda.

La Cina ha una serie di regolamenti molto rigorosi in termini di accesso a internet, visto che molti siti e social network sono vietati e/o oscurati. Per questo motivo, nel paese fioccano i VPN, uno dei pochi modi che permette alle persone che abiano in Cina di eludere questo grande Firewall governativo. Molte app di VPN sono presenti anche su App Store, ma in Cina sono state tutte rimosse per rispettare le norme locali. Apple è stata costretta a rispettare queste norme per non mettersi contro il governo cinese, anche perchè la Cina rimane uno dei mercati potenzialmente più importanti per Apple.

Negli USA, però, vogliono vederci chiaro: i senatori Ted Cruz e Patrick Leahy  hanno inviato una lettera a Tim Cook per capire se Apple ha intenzione di appoggiare il governo cinese nella sua opera di censura sui contenuti online, considerando che la Cina ha “un numero enorme di violazioni sui diritti umani”.

In particolare, i due senatori mettono in mezzo anche il premio Free Expression Award 2017 del Newseum ricevuto pochi mesi fa da Tim Cook, quando il CEO di Apple affermò che “… la nostra azienda consente alle persone di tutto il mondo di parlare liberamente“. Il comportamento con le app VPN in Cina sembra però contrario a queste affermazioni:

Se da una parte i contributi di Apple per lo scambio globale delle informazioni sono ammirevoli, la rimozione delle app VPN – che permettono agli utenti cinesi di eludere il Grande Firewall governativo e di accedere in modo privato ai contenuti su internet – non consente alle persone in Cina di parlare liberamente. Se Apple rispetta le richieste del governo cinese, allora l’azienda inibisce la libera espressione per gli utenti di tutta la Cina, in particolare alla luce delle nuove regolamentazioni cinesi per l’anonimato online.

I due senatori citano anche le altre concessioni fatte da Apple al governo cinese, come rimuovere l’app del New York Times e chiudere iBooks Store e iTunes Movie. Cruz e Leahy chiedono quindi maggiori dettagli a Tim Cook sui motivi che hanno spinto Apple a rimuovere le app VPN dallo store, anche per capire se in cambio l’azienda otterrà dei benefici. I due senatori vogliono anche che Cook fornisca tutte le copie delle dichiarazioni ufficiali di Apple in materia di libertà di parola nel mondo e tutte quelle ci critica ai meccanismi di censura in Cina.

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