Apple e altre importanti aziende USA chiedono una legge che protegga l’orientamento sessuale dei lavoratori

Un gruppo di 76 importanti aziende americane, tra le quali figurano anche Apple, Google e Microsoft, ha chiesto alla Corte Suprema degli Stati Uniti di chiarire se una legge contro la discriminazione sessuale sul luogo di lavoro riguarda anche l’orientamento sessuale del singolo lavoratore.

L’assenza di una legge federale negli Stati Uniti che impedisca esplicitamente la discriminazione basata sull’orientamento sessuale sta ostacolando le assunzioni nei 27 stati dove non è presente alcuna norma a riguardo.

Il caso che ha fatto emergere il problema  riguarda tale Jameka Evans, una donna che ha affermato di aver subito delle discriminazioni sul posto di lavoro per il fatto di essere lesbica. La Corte Suprema si esprimerà su questo caso solo alla fine dell’anno, ma nel frattempo è emersa la necessità di avviare una tutale federale per evitare altri problemi di questo tipo.

Negli USA, 27 stati non hanno alcuna legge in materia di protezione dei lavoratori dalle discriminazioni sessuali, e per questo le 76 aziende chiedono un intervento immediato della Corte Suprema. Dover affrontare ogni volta una causa per l’assenza di una legge chiara sta causando incertezze sia tra le aziende che tra i lavoratori.

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