Tim Cook: “La realtà aumentata arriverà anche nel campo della moda, e su Steve Jobs…”

In una nuova intervista rilasciata alla rivista di moda Vogue, Tim Cook fa una previsione molto audace sull’utilizzo della realtà aumentata anche da parte dei brand più importanti al mondo. Il CEO di Apple ha risposto anche alle domande degli studenti dell’Università di Oxford.

Secondo Cook, la realtà aumentata diventerà fondamentale anche per i marchi che lavorano nel campo della moda. Come sta avvenendo già oggi nel campo dell’arredamento, con IKEA che ad esempio ha lanciato la sua app che permette di provare una nuova poltrona o una lampada all’interno di qualsiasi casa utilizzando proprio la realtà aumentata, lo stesso avverrà a breve nel campo della moda per permettere agli utenti di provare virtualmente i vari capi: “Nel tempo, queste caratteristiche saranno fondamentali come avere un sito web“.

Cook ha anche anticipato che diverse aziende stanno già lavorando per realizzare app di questo tipo, virtualizzando i vari capi di abbigliamento in catalogo: “Sarà il futuro della moda. L’utente potrà provare un pantalone o una maglia e ordinarli dall’app“.

All’Università di Oxford, rispondendo alle domande degli studenti, Tim Cook ha parlato ancora una volta di Steve Jobs: “Steve mi ha insegnato che la gioia è nel viaggio, non nel traguardo. La felicità va ricercata nella vita quotidiana e Steve mi ha insegnato l’importanza di mettere a fuoco un obiettivo e cercare di realizzarlo. Non importa chi sei o cosa fai, se nella vita privata o in quella lavorativa, ma l’importante è fissare un obiettivo positivo e cercare di portarlo a termine facendo le cose per bene. Mi ha anche insegnato che bisogna essere spietati quando si scelgono le cose su cui puntare al massimo. Mi ha insegnato tante cose sulla tecnologia e sul fatto che Apple ha bisogno di controllare le tecnologie primarie dei suoi prodotti. Mi ha insegnato che la qualità è più importante della quantità. Che i migliori team di lavoro sono come una band, ognuno suona il suo strumento per un risultato comune”.

E sugli eroi: “Non ho eroi tra le persone ancora vive. Penso che sia meglio scegliere una persona morta, così nessuno può arrabbiarsi!”.

Cook ha anche raccontato del perché ha iniziato a lavorare per Apple, ammettendo di aver avuto una crisi d’identità, sia personale che professionale: “Mi resi conto che volevo vivere per servire l’umanità in modo più ampio e vidi in Apple questa opportunità. Solo qui ho trovato quello che cercavo, un’azienda che i clienti desiderano e della quale hanno bisogno”. 

Cook ha poi spiegato che Apple non effettua indagini di mercato, perchè la maggior parte delle persone andrebbe a suggerire piccole modifiche a cose già esistenti, piuttosto che proporre dei cambiamenti più grandi in grado di guidare l’industria e l’economia tech per il futuro. E agli studenti dà questo consiglio: “Il tuo focus, la tua indagine di mercato è su te stesso. Dovresti fare prodotti che vuoi usare. E puoi scommettere che se ami quel prodotto, allora ci saranno tante altre persone che faranno altrettanto”. 

Diverso il discorso per quanto riguarda la vendita al dettaglio, dove invece Apple tende a stare molto vicina ai clienti e ad ascoltare i loro feedback, perchè l’esperienza in negozio è fondamentale ed è l’unico modo per rimanere in contatto diretto con i clienti. Cook ha ammesso che passa la prima ora della sua giornata a leggere le email dei clienti.

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