Pochi iPhone X al lancio, colpa anche del “perfezionismo di Apple”

Con l’imminente arrivo dell’iPhone X, già oggi si parla di scorte insufficienti per il lancio e di difficoltà nel trovare un dispositivo nei primi mesi di disponibilità. Un nuovo articolo pubblicato dal Wall Street Journal cerca di spiegare i motivi di questi problemi che capitano ormai ogni anno, non solo ad Apple.

Il Wall Street Journal fa notare come, dopo anni di esperienze di questo tipo, si possa pensare che le aziende abbiano imparato la lezione e siano riuscite ad ottimizzare la produzione di nuovi prodotti in tempo per il lancio. Il discorso vale ancora di più per Apple, ora guidata da quel Tim Cook che si è costruito la sua fama proprio per la bravura nel gestire le catene di produzione in Cina.

La realtà non è così e ora ci si chiede quali siano i motivi di questi problemi. Questione di marketing per far percepire un oggetto come desiderato e introvabile? Gestione dei rischi calcolata? Oppure difficoltà materiali di produzione per oggetti nuovi e tecnologicamente avanzati, soprattutto nelle prime fasi?

Per il Wall Street Journal i motivi sono vari e sono da ricercare in tutte le domante appena fatte. L’articolo suggerisce che ci sono tre fattori principali che influenzano la disponibilità degli iPhone soprattutto al lancio: previsione della domanda, perfezionismo di Apple e carenze di componenti.

Previsione della domanda

Quando si tratta di prevedere la domanda degli utenti, i dati sui pre-ordini sono molto importanti e danno alle aziende la direzione da seguire per la produzione futura. Il WSJ fa notare che è ancora più difficile prevedere la domanda quando sta arrivando un dispositivo con un prezzo totalmente nuovo. E’ probabile che Apple si sia trovata in difficoltà nel prevedere le richieste dell’iPhone X, un po’ come avvenne con il lancio del primo iPhone: se con iPhone 8 e 8 Plus si è andati più sul sicuro, con il terzo modello ci sono troppe variabili in gioco (in primis il nuovo prezzo), ed è troppo rischioso partire subito con una produzione massiccia. Il rischio è di lasciare in magazzino milioni di dispositivi.

Perfezionismo di Apple

Un altro fattore che rende più difficoltosa la produzione sono gli elevati standard di perfezionismo richiesti da Apple. L’azienda è nota tra i vari partner per le richieste di modifiche all’ultimo minuto anche su vari componenti hardware. E in questo ambito, anche dei piccoli cambiamenti possono avere un grande impatto sui tempi:

Anche spostare una singola vite può avere conseguenze sulle dimensioni, la collocazione e le prestazioni di decine di altri componenti.

Questi piccoli cambiamenti potrebbero avere un impatto relativo se i tempi fossero più larghi, ma nel campo degli smartphone le tempistiche sono davvero strette e il rischio è appunto quello di rallentare la produzione. Per Apple, però, questo è un valido prezzo da pagare per perfezionare ogni singolo elemento dell’iPhone.

Detto questo, pensate a cosa può essere successo con l’iPhone X e con il nuovo componente che si chiama display OLED!

Carenza di componenti

Questo è un elemento importante, che soprattutto con componenti nuovi come le memorie NAND di ultima generazione o i pannelli OLED può amplificarsi sensibilmente. Sul fronte OLED, ad esempio, Apple ora si affida solo a Samsung, ma dal prossimo anno diversificherà la produzione con l’aiuto di LG.

Infine, partendo da questi tre “problemi” reali, l’azienda sfrutta al massimo il suo team marketing per far percepire i nuovi iPhone come “difficili da trovare”. Far crescere l’attesa è una tecnica di marketing dal sicuro risultato.

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