iOS 11 ci permetterà di disabilitare il Touch ID in caso di emergenza

iOS 11 permetterà agli utenti di disabilitare momentaneamente il Touch ID in caso di emergenza, magari per impedire ai malintenzionati di accedere all’iPhone.

All’interno del futuro iOS 11, Apple metterà a disposizione una feature di sicurezza molto interessante. Si tratta della funzionalità “SOS”, utile in caso di emergenza.

Tra le caratteristiche della modalità di emergenza, scopriamo che è possibile disabilitare momentaneamente il Touch ID per salvaguardare l’iPhone e i dati al suo interno.

La modalità di emergenza si abilita premendo il pulsante di accensione dell’iPhone per cinque volte in rapida successione. Una volta fatto, appare una schermata con le funzionalità di sicurezza come l’accesso alla cartella clinica e le chiamate di emergenza. Se chiudiamo la schermata con il pulsante “cancel” il Touch ID resterà disabilitato fino a quando non verrà inserito il codice di sblocco.

Questa funzionalità, oltre ad essere utile in caso di emergenza per evitare che qualcuno possa approfittarsi dello smartphone, magari se si sviene per strada e si viene lasciati soli alla mercé di potenziali malintenzionati, risulta perfetta anche per disabilitare in modo discreto l’accesso allo smartphone tramite Touch ID se coinvolti in una rapina o in un arresto (in USA), magari fino all’arrivo di un consulente legale. Si è parlato molto, proprio negli Stati Uniti, della differenza tra il blocco con codice e quello con importa digitale e di conseguenza della possibilità di forzare o meno lo sblocco del terminale.

Come vi avevamo già riportato tempo fa, in USA un giudice ha stabilito che il Quinto Emendamento copre soltanto le password personali, e non le impronte digitali. Questo significa che i poliziotti possono legalmente costringere il sospettato a sbloccare l’iPhone tramite Touch ID. Questa sentenza cambia le modalità di accesso ai codici personali. Negli USA, la polizia non può costringere un utente a sbloccare l’iPhone tramite password, in quanto il codice è protetto dal Quinto Emendamento. Diverso il discorso per le impronte digitali, che non rientrano in questa casistica in quanto vengono equiparate ad un campione di DNA o ad una chiave fisica: in pratica, il cittadino è costretto ad “aprire” il proprio smartphone tramite impronta digitale. Questo significa che le impronte digitali non hanno la stessa tutela giuridica delle password.

Certo, qui parliamo di casi al limite ma è giusto ricordare che questa funzionalità è pensata per le emergenze e per aiutare gli utenti in diverse situazioni. Si tratta, quindi, di una funzionalità molto comoda per tutelarsi in caso di emergenza, soprattutto medica.

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