Impatto ambientale: Greenpeace boccia iPad e MacBook, ma non l’iPhone

Greenpeace ha pubblicato un nuovo report nel quale denuncia l’elevato impatto ambientale per iPad e MacBook a causa della loro scarsa riparabilità, mentre l’iPhone 7 raggiunge un bel voto.

Dopo aver premiato Apple come azienda tecnologica più ecologia del mondo ad inizio anno, Greenpeace ha preso in esame alcuni dispositivi dell’azienda per testarne il livello di riparabilità e di impatto ambientale:

Oggi, gran parte dei prodotti tecnologici hanno una data di scadenza molto breve. Aziende come Apple, LG e Samsung effettuano anche riparazioni costose e non forniscono manuali o pezzi di ricambio ufficiali. In pratica, portano i dispositivi ad una sorta di obsolescenza programmata, che costringe spesso gli utenti ad acquistare un nuovo modello dopo poco tempo. Rendere i dispositivi più facilmente riparabili e progettarli per farli durare di più è un passo importante che le aziende possono e devono intraprendere per ridurre gli impatti ambientali.

Per stilare il report, Greenpeace ha utilizzato i punteggi di iFixit sulla riparabilità, combinati con la disponibilità dei manuali di riparazione e dei pezzi di ricambio originali offerti dalle aziende prese in esame.

Apple ha ottenuto il punteggio più basso di 1/10 con il MacBook Pro 13″ e con il MacBook Retina usciti nel 2016 e nel 2017. I dispositivi sono stati bocciati per l’impossibilità di sostituire la batteria e il display, per il dover utilizzare accessori speciali per lo smontaggio e per la scarsa disponibilità di pezzi di ricambio. L’iPad non è andato molto meglio, visto che raggiunge il punteggio di 2/10. Buona la prestazione dell’iPhone 7/7 Plus, che ha raggiunto il punteggi odi 7/10 grazie alla facilità di sostituzione dello schermo.

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