Apple sta sviluppando un suo processore grafico per iPhone e iPad

La Imagination Technologies, azienda britannica che da anni fornisce i processori grafici PowerVR utilizzati su iPhone e iPad, fa sapere che entro un massimo di due anni Apple non utilizzerà più le sue tecnologie. Il motivo? Apple sta lavorando a dei propri processori grafici, così come già avviene da anni per le CPU utilizzate sui dispositivi iOS.

Già nelle scorse settimane, diversi rumor avevano parlato dell’ipotesi di una GPU realizzata in-house da Apple, ma solo oggi è arrivata una vera e propria conferma. Nella dichiarazione pubblicata dalla Imagination Technologies, infatti, si legge che “Apple ci ha informati sul fatto che sta lavorando ad una propria scheda grafica indipendente, con l’obiettivo di controllare maggiormente i suoi prodotti e di ridurre la dipendenza da fornitori terzi“. In pratica, come già avvenuto anni fa con i processori Ax, Apple sta sviluppando internamente anche le GPU che saranno utilizzate in futuro su iPhone e iPad. Non sappiamo quando sarà prodotta la prima scheda grafica made in Apple, ma di sicuro il rapporto con la  Imagination Technologies si interromperà entro un massimo di due anni.

Tradotto in termini pratici, è possibile che già l’iPhone che uscirà a fine 2018 potrebbe integrare il nuovo processore grafico di Apple.

Si tratta di un brutto colpo per la Imagination Technologies, che basa circa metà del suo fatturato sugli ordini provenienti da Apple per iPhone e iPad. Tra l’altro, la stessa Apple detiene l’8% della società e più volte ha cercato di acquisirla, senza però mai raggiungere un accordo. La Imagination Technologies ci tiene però a precisare che sarà molto difficile per Apple produrre una GPU senza violare i brevetti dell’azienda, e per questo nei prossimi mesi ci saranno sicuramente altre discussioni in merito per le eventuali royalties che la stessa Apple dovrà pagare.

In ogni caso, con questa mossa Apple si renderebbe sempre più indipendente dai fornitori terzi, e in quest’ottica rientra anche l’interesse verso la Toshiba Memories: poter produrre in casa CPU, GPU e memorie NAND sarebbe strategicamente – ed economicamente – molto vantaggioso.

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