Agcom a Wind e Tre: “Niente più chat e musica ai clienti senza traffico dati”

L’Agcom ha diffidato Wind e Tre dall’offrire chat e musica gratis ai clienti che non hanno più traffico dati sulla loro scheda. Questa decisione è chiaramente legata alle app Music by 3 di Tre e Veon di Wind, che permettono ai clienti dei due operatori di utilizzare una serie di servizi gratuiti, anche senza credito telefonico o traffico dati a disposizione.

Con Music by 3, gli utenti Tre hanno la possibilità di ascoltare diversi brani musicali in streaming presenti nel catalogo di Tre, anche se hanno esaurito il traffico dati a loro disposizione. Funzioni simili sono presenti anche nell’app Veon di Wind, che tra le altre cose consente anche di messaggiare senza consumare traffico dati.

L’uso gratuito di queste due app senza consumo di traffico dati è finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Agcom, che in questi giorni ha inviato una diffida ufficiale ai due operatori (che, ricordiamo, adesso sono rappresentati da un’unica realtà).

Per il Garante, il comportamento di Wind e Tre è discriminatorio nei confronti di altri servizi musicali e di chat, per i quali è chiaramente previsto il consumo dei dati. L’utente viene quindi “invogliato” ad utilizzare Music by 3 o Veon proprio per non consumare dati durante l’ascolto di musica o durante le sessioni di chat. Nella pratica questo significa che, se l’utente ha consumato tutto il traffico dati del proprio piano, non potrà usare in mobilità app come Spotify o WhatsApp, ma avrà la possibilità di utilizzare le alternative di Tre e Wind senza alcun tipo di limitazione. E sono proprio le app e i servizi terzi ad essere discriminati, secondo l’AgCom.

Nella sua decisione, il Garante ha richiamato anche le regole europee che impedirebbero tali operazioni e che si rifanno proprio alla neutralità della rete, che di fatto non ammette alcun tipo di discriminazione commerciale di questo tipo:

Si ritiene che le offerte zero rating di Wind e Tre determinino una discriminazione del traffico zero-rated rispetto al restante traffico.

I due operatori hanno ora un mese di tempo per spiegare al Garante quali misure sono state adottate per adeguare le proprie offerte e rispettare quanto richiesto. Nell’indagine era finita anche TIM, che però ha deciso di adeguarsi autonomamente e prima di una diffida ufficiale, impedendo l’utilizzo di TIM Vision ai clienti privi di traffico dati.

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