Durante un incontro pubblico tenutosi in Cina, il CEO di Apple Tim Cook ha parlato di globalizzazione, crittografia, sicurezza informatica e relazioni internazionali.
Come riportato dal Wall Street Journal, nella giornata di ieri Tim Cook è intervenuto durante il China Development Forum, una conferenza annuale sponsorizzata dal governo cinese. Ogni anno, tra gli ospiti ci sono amministratori delegati di importanti aziende occidentali che operano nel paese, e questa volta tra gli invitati c’era anche Tim Cook.
Durante il suo discorso, Cook ha detto che la globalizzazione, in linea generale, è ideale per tutto il mondo, ma ha osservato che i guadagni socio-economici non possono essere distribuiti in modo uniforme all’interno o tra i vari paesi industrializzati. Nonostante qualche difetto, però, le nazioni devono continuare a portare aventi uno sviluppo globalizzato:
Penso che la cosa peggiore sarebbe quella di dire che la globalizzazione fa male e che potremmo farne a meno. Credo invece che il vero rischio per la gente riguardi i paesi che si isolano da questo mercato globalizzato.
Cook ha poi parlato di sicurezza informatica e di privacy degli utenti, due argomenti molto sensibili in Cina. Il CEO di Apple ha confermato che la sua aziende è molto attenta e utilizza la crittografia end-to-end per proteggere i propri clienti da attacchi esterni. Cook ha anche chiesto al governo cinese un incontro per parlare delle norme che obbligano le aziende a fornire assistenza tecnica in caso di indagini.
E sulla privacy degli utenti: “Noi pensiamo che ogni persona debba possedere i propri dati e controllarli senza alcun rischio”. Insomma, su questo punto Tim Cook non si è sbilanciato più di tanto.
In Cina, Apple sta cercando di aumentare la sua presenza nel mercato smartphone, dopo un 2016 molto negativo da questo punto di vista.