Recensione Plantronics BacBeat Serie 100: comode, pratiche e che sound!

Dopo diversi giorni di test, siamo finalmente pronti per dare il nostro parere finale sulle nuove BackBeat serie 100 di Plantronics. Nel periodo della definitiva transizione verso il wireless, dotarsi di un auricolare Bluetooth per quando si fa sport significa fare il minimo sindacabile. E queste BackBeat serie 100 ci sono piaciute… e anche tanto! Scopriamole nella nostra recensione.

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Plantronics è un marchio con cui siamo entrati in contatto, per la prima volta, qualche anno fa. L’azienda ci aveva da subito colpito per l’attenzione nella progettazione e nello sviluppo delle sue soluzioni audio pensate per un pubblico di utenza piuttosto ampio. Ci siamo ritrovati a testare alcune delle ultime proposte di questa azienda e abbiamo potuto constatare un miglioramento notevole ed ulteriore nella qualità dei prodotti Plantronics. Abbiamo in test sia le BackBeat PRO 2 – di cui arriverà presto una recensione dedicata – sia le BackBeat serie 100 di cui vi parliamo in questo articolo.

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Se andate spesso a correre o se fate palestra, probabilmente avrete avvertito la necessità di ricorrere ad una buona playlist musicale per affrontare gli sforzi più intensi. Ma la musica non basta: serve anche una buona cuffia. Banalmente già le EarPods di Apple possono essere un’ottima soluzione a costo zero, ma talvolta si potrebbe desiderare qualcosa di più. Ad esempio una cuffia senza fili che non ci intralci durante il workout. Facendo tanto sport, ho provato tante cuffie Bluetooth e non ci penso neanche a tornare indietro ad allenarmi con una cuffia corde. Probabilmente sarà anche difficile tornare indietro da queste Plantronics BackBeat serie 100 che, per caratteristiche fisiche e tecniche, sono tra le cuffie Bluetooth che ho amato di più durante i miei test. Partiamo proprio dal design e dai materiali.

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Le cuffie sono molto particolari: Plantronics ha pensato ad una soluzione senza fili alternativa a quelle solitamente proposte da altri brand. Qui troviamo un archetto “basso” da appoggiare alla base del collo da cui partono le auricolari vere e proprie con il loro filo. Questo design assolutamente inusuale è però parecchio comodo e risolve il più comune problema delle cuffie di questo tipo, ossia la caduta accidentale degli auricolari dall’orecchio. Prima di queste BackBeat serie 100 utilizzavo delle cuffiette wireless acquistate a prezzo contenuto su Amazon. Queste ultime erano realizzate con un filo in gomma che connetteva direttamente le due auricolari, senza archetto “basso” insomma.

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Una soluzione probabilmente più accettabile dal punto di vista estetico, ma che esponeva (ed espone) al più frequente rischio di caduta delle auricolari o all’altrettanto problematica sistemazione del filo (dove lo metto? Davanti? Dietro?) durante l’attività fisica. Con le BackBeat serie 100 questi problemi non si pongono: le auricolari hanno il loro cavo e per questo è più difficile che possano essere “tirate” via dall’orecchio e grazie alla presenza dell’archetto da collo la cuffia acquista ulteriore stabilità. L’archetto è realizzato in plastica e in gomma. Garantisce quindi una buona flessibilità e soprattutto la resistenza al sudore e all’acqua. Anche dopo diverse ore di utilizzo non si avvertono fastidi.

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Sull’archetto sono situati anche il connettore microUSB per la ricarica, i pulsanti play/pausa, volume + e volume -, e il microfono da utilizzare in chiamata che funziona davvero molto bene, restituendo un audio cristallino. Alle chiamate potremo rispondere tramite un apposito tasto situato sempre sull’archetto. L’archetto “basso”, oltre che pensato per lo sportivo, è anche particolarmente “discreto” se utilizzato sotto una camicia. Soluzione, quindi, due volte vincente. Altro particolare interessante è dato dal fatto che le auricolari sono magnetiche e quindi quando non vengono utilizzate si attaccheranno ed eviteranno che i cavi possano arrotolarsi.

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Ma come suonano queste BackBeat serie 100? Davvero molto bene, sia per essere delle cuffie wireless che per essere delle cuffie pensate per lo sportivo. L’audio è definito, ben bilanciata l’equalizzazione di default e volume massimo è anche piuttosto elevato. Particolari non scontati in una cuffia Bluetooth. Presente anche una buona riduzione dei rumori circostanti e dell’eco.

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Tutto ciò si apprezza sia durante l’ascolto di musica che in chiamata. Allenarsi con queste BackBeat serie 100 è stato davvero piacevole e ho potuto ascoltare le mie classiche playlist apprezzando, anche tra un attrezzo e l’altro, una qualità di ascolto che solitamente mi regalavano solo le mie cuffie di fascia superiore. Le cuffie includono anche dei brevi avvisi a vibrazione, delle notifiche vocali per il controllo della riproduzione audio e di ciò che accade sul nostro smartphone o tablet.

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Chi non ha ancora sposato una soluzione wireless, però, ha un grande dubbio a riguardo: le cuffie senza fili si scaricano. È vero, tutte le cuffie Bluetooth hanno una batteria, che si scarica e va di tanto in tanto ricaricata. In termini di autonomia le Plantronics BackBeat serie 100 garantiscono circa 8 ore di autonomia in riproduzione con una singola ricarica. Se le usate per fare attività, dovrebbero quindi durare per un’intera settimana. In caso contrario dovrete ricaricarle quando necessario. Monitoratene l’autonomia direttamente dal vostro dispositivo e assicuratevi di non restare a secco quando meno lo vorreste!

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Plantronics ci ha davvero stupito con queste BackBeat serie 100. Le cuffie sono pratiche, hanno un design originale e funzionale, suonano davvero bene e regalano ore di autonomia. Il tutto ad un prezzo più che nella media per questa tipologia di prodotto.

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Le BackBeat serie 100 sono ora disponibili per l’acquisto nelle migliori catene di elettronica al prezzo consigliato di 79,99€. Per gli e-shoppers segnaliamo che le cuffie dovrebbero presto arrivare anche su Amazon.

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