I dirigenti Apple parlano di Siri e dei miglioramenti che vedremo su iOS 10

Steven Levy di Backchannel ha incontrato alcuni dirigenti Apple per parlare di Siri, delle novità che vedremo su iOS 10 e di quello che succede dietro le quinte per migliorare l’assistente virtuale prtesente sui nostri dispositivi.

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L’intervista a Phil Schiller, Eddy Cue, Craig Federighi e a due ingegneri che lavorano nel team AI di Apple inizia con alcuni dettagli sugli aggiornamenti che, nel 2014, hanno trasformato alcuni servizi di Apple in un “sistema basato sulla rete neurale“. Diversi miglioramenti su questo aspetto sono e saranno integrati su iOS 10.

Le recensioni iniziali su Siri erano super positive, ma nel corso dei mesi e degli anni gli utenti sono diventati impazienti e sono fuoriusciti i difetti del nostro assistente virtuale. Troppo spesso, Siri interpretava erroneamente i comandi. I vari tweak non avrebbero risolto il problema, per questo abbiamo deciso di spostare il riconoscimento vocale di Siri in un sistema basato su rete neurale per gli utenti USA. Era il 15 agosto del 2014.

Alcune delle tecniche precedenti sono rimaste operative, ma ora il sistema sfrutta tecniche di apprendimento automatico, comprese le DNN (Deep Neural Network), le reti neurali, sistemi convoluzionali di memoria a breve termine, sistemi di gestione delle richieste ricorrenti e tanto altro.

Quando venne effettuata questa modifica, inizialmente Siri poteva sembrare la stessa, ma con il tempo gli utenti si sono accorti del radicale cambiamento e della nuova gestione dell’apprendimento da parte di Siri. Le modifiche più evidenti le vedremo con iOS 10.

I dirigenti fanno quindi presente che molte di queste novità saranno migliorate e rese ancora più evidenti in iOS 10, con Siri che darà filo da torcere a Cortana e Google Now.

Negli ultimi 5 anni abbiamo lavorato molto sulla AI dei nostri prodotti, e i risultati si vedono. Tutto quello che realizziamo è collegato ad altri notri prodotti e servizi, i dispositivi sono sempre più veloci e performanti e i nostri servizi hanno raggiunto un alto grado di maturità. Ora stiamo lavorando molto sull’apprendimento automatico, perchè c’è così tanta roba da imparare che è impossibile fermarsi!

Federighi conferma che Apple ha creato un team apposito  che si occupa di apprendimento automatico e di intelligenza artificiale. Questo team è formato da “numerose persone” e lavora in stretto contatto con gli ingegneri che si occupano di software e di interfaccia utente.

Un esempio del nostro lavoro è la Apple Pencil. Il suo funzionamento su iPad Pro include anche la possibilità di “imparare” il modo con cui l’utente scrive o disegna, per ottimizzare la resa quando viene utilizzata la penna. L’apprendimento automatico della Apple Pencil consente anche di ottimizzare i tocchi involontari e di evitare al massimo “macchie” non volute. Se la Apple Pencil non avesse funzionato come una vera matita su un foglio di carta, allora non sarebbe mai stato un prodotto degno di nota. Anche con Siri, il tutto è stato realizzato pensando all’hardware e al software. Non è questione di processori o di microfono, ma di una struttura che riguarda tutto. E’ come la partitura di un concerto. Poter lavorare su hardware e software è un vantaggio non da poco rispetto a chi può realizzare solo il software aspettando e sperando che funzioni con altri dispositivi.

Si parla poi di Siri e dei miglioramenti che vedremo in iOS 10:

Con iOS 10, il cui lancio è previsto in autunno, Siri otterrà un netto miglioramento per quanto riguarda l’apprendimento automatico. Il tutto sarà gestito dal sistema di rete neurale che abbiamo sviluppato e migliorato in questi anni. In sostanza, le risposte di Siri provengono ora da un database di registrazioni raccolte in un centro voce; ogni frase è un mosaico costruito e cucito con un insieme di quei pezzi. Il sistema di apprendimento li leviga, li unisce e rende Siri sempre più simile ad una persona reale.

Abbiamo anche migliorato il sistema di riconoscimento in tutte le lingue, per diminure al minimo gli errori di comprensione delle domande e delle richieste effettuate dall’utente. Già da un anno, gli errori sono comunque dimezzati in tutte le lingue grazie alle tecniche di apprendimento integrate nel sistema.

Siri migliorerà con l’utilizzo quotidiano, apprendendo le nostre informazioni e le nostre abitudini. Tutti i dati raccolti rimarranno però in locale.

Apple si conferma quindi molto attenta alle nuove tecnologie legate all’apprendimento e all’intelligenza artificiale.

 

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