Spotify ha difficoltà a rinnovare il contratto con le principali etichette discografiche

Non è certo un segreto che, dopo il lancio di Apple Music, i rapporti tra Spotify e Apple siano diventati più tesi. Spotify ha pubblicamente accusato Apple di comportamento anti-concorrenziale relativamente alle offerte del proprio servizio di musica streaming, ma ora la stessa Spotify sembra avere un serio problema con le etichette discografiche.

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Spotify è in scadenza di contratto con tutte e tre le principali case discografiche degli Stati Uniti, vale a dire Universal Music, Warner Music e Sony Music. Anzi, tutti e tre i contratti sono scaduti da mesi e Spotify ha difficoltà nel rinnovarli perchè non ci si accorda sulla suddivisione dei ricavi.

Per l’utente finale tutto questo non ha ancora avuto effetti importanti, visto che Spotify continua a riprodurre i contenuti streaming appartenenti a queste major, ma la situazione potrebbe cambiare da qui a qualche mese, quando le case discografiche potrebbero decidere di sospendere la riproduzione dei brani. Il problema principale sta proprio nella suddivisione dei ricavi relativamente agli abbonamenti free: Spotify consente agli utenti di utilizzare il servizio senza pagare, ma i proventi che derivano dalle pubblicità non sembrano soddisfare le etichette discografiche, che invece guadagnano molto di più dagli abbonamenti a pagamento. Apple, invece, dopo il periodo di prova gratuito di tre mesi consente di prolungare l’abbonamento solo a pagamento.

Inoltre, Apple paga alle case discografiche il 58% dei ricavi, mentre Spotify paga il 55%. Le case discografiche chiedono ora a Spotify di arrivare alle stesse cifre di Apple, altrimenti non verranno rinnovati i contratti. Si tratta però di un grave problema per Spotify, visto che l’azienda ha registrato una perdita di 194 milioni di dollari su 2 miliardi di fatturato nel 2015.

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