Ex PR Apple racconta come venivano gestiti i comunicati stampa nell’era Steve Jobs

Cameron Craig è un ex-dipendente Apple che per anni si è occupato della stesura dei comunicati stampa per l’azienda, quando Steve Jobs voleva avere il controllo su tutto. Anche sui testi.

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Nel suo racconto, Craig spiega di aver iniziato a lavorare in Apple nel 1997, poco tempo dopo il ritorno in azienda di Steve Jobs. In quel periodo, Apple veniva definita una “mela marcia”, un’azienda sull’orlo del fallimento che era stata capace di produrre solo dispositivi di discutibile utilità. Per questo, il lavoro dei PR fu fondamentale per il rilancio dell’immagine Apple.

La prima regola da seguire nella stesura dei comunicati stampa era quella di raggiungere un risultato elevato nel livello di leggibilità: da una scala da 0 a 100, bisognava arrivare sopra gli 80 per considerare il comunicato comprensibile anche da un bambino di 11 anni. C’erano alcuni tool che aiutavano i PR a controllare questo punteggio.

I comunicati venivano pubblicato per i lancio di nuovi prodotti o per i risultati più importanti raggiunti dall’azienda. Alcuni volevano che pubblicassimo più comunicati, ma selezionando solo quelli importanti davamo l’idea ai siti di avere sempre qualcosa di interessante da raccontare. Il nostro compito era raccontare una storia per far capire quanto innovativi fossero i prodotti Apple per i nostri clienti, poi sceglievamo a chi inviare questi comunicati tra i più importanti e influenti giornalisti del mondo. Spesso, e comunque per ogni lancio di prodotto, Steve Jobs voleva controllare tutti i comunicati e dare la sua approvazione.

 

 

 

 

 

 

 

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