iPhone in crisi e situazione economica: Apple riuscirà a riprendersi?

Quando una singola linea di prodotti rappresenta quasi i due terzi dei ricavi di una società, i motivi di preoccupazione sono stanti. E quando le vendite di questo prodotto sono influenzate così fortemente da quelle che Tim Cook ha chiamato “turbolenze macroeconomiche” (economia globale sempre più debole, dollaro USA sempre più forte), l’impatto può essere terribile. È anche il caso di Apple?

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Nei risultati finanziari del secondo trimestre fiscale, Apple per la prima volta ha registrato un calo delle vendite di iPhone anno su anno, ma prima di gridare al fallimento dell’azienda (come in tanti sembrano sperare…) è bene analizzare meglio la situazione globale.

In primis, il mercato degli smartphone sta rallentando, soprattutto nella fascia premium presidiata da Apple. Mentre Samsung ha registrato un forte calo nelle vendite degli smartphone di fascia alta più di due anni fa, Apple ha continuato a sfornare record su record fino al Q1 2016, con un prezzo medio di vendita pari a 700$ e senza sfidare Android nel mercato di fascia media, dove il prezzo si aggira intorno ai 400$.

L‘iPhone SE potrebbe risollevare le sorti del mercato smartphone di Apple, visto che Tim Cook ha confermato che la domanda è molto alta, tanto da non poter essere accontentata nella sua totalità. Proprio questo iPhone contribuirà a far scendere il prezzo medio di vendita degli iPhone a 642$.

Il declino nelle vendite degli iPhone è anche una tendenza dell’intero mercato smartphone di fascia alta, non imputabile alla sola Apple. Anzi, Tim Cook sostiene che da ottobre ad oggi l’azienda ha registrato un numero record di utenti che sono passati da Android ad iOS, anche se in questo ambito Apple ha poco da rubare: Android, in termini di quota di mercato, ha un vantaggio troppo alto da poter essere raggiunto.

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Il futuro potrebbe però regalare una situazione nuovamente diversa: Cook ha ribadito che la penetrazione degli smartphone a livello mondiale è al 42%, quindi ci sono miliardi di potenziali clienti che potrebbero acquistare un dispositivo nei prossimi 5 anni. Per questo motivo, l’azienda sta puntando tantissimo su mercati emergenti come quello dell’India, dove i potenziali clienti sono davvero tanti. India e Cina sono come USA ed Europa sei anni fa: tantissimi utenti non hanno uno smartphone, e nei prossimi 5 anni l’economia consentirà loro di permettersene uno di fascia alta (attualmente, iPhone 6s) o di fascia media (iPhone SE). In questi mercati, Apple potrebbe puntare anche sui dispositivi di seconda mano, magari restituiti dagli utenti dell’iPhone Upgrade Program, così da offrire terminali dalle alte prestazioni a prezzi più bassi.

In ogni caso, anche in una fase così complicata a livello economico, Apple è stata in grado di vendere più di 50 milioni di iPhone ad un prezzo medio di 700$. Altre aziende non stanno facendo così bene, visto che la stessa Samsung anche a gennaio ha registrato un calo anno su anno nel business mobile e che nessun altro produttore vende così tanti telefoni ad un prezzo medio così alto. Per Apple, non appena saranno assetate le vendite in Cina e in India, e quando il dollaro inizierà a perdere qualche punto, il mercato iPhone tornerà a crescere come in passato.

Al di là di tutti quelli che sono i dati economici e le potenzialità per il futuro, è fuor di dubbio che in parte gli iPhone 6s/6s Plus non hanno catturato l’attenzione degli utenti, e il rischio è che anche l’iPhone 7 possa fare altrettanto: senza grandi innovazione, anche di design, le vendite rischiano di andare sempre a rilento, a prescindere da tutti i discorsi economici che valgono molto, ma non sono tutto.

Tra l’altro, come dicevo all’inizio, avere una singola linea di prodotto che vale quasi i due terzi di tutti i tuoi profitti, allora il rischio è molto alto. Non a caso, dopo i dati pubblicati martedì, il titolo AAPL ha perso 8 punti percentuale. Gli analisti di Wall Street si dicono comunque fiduciosi nella ripresa anche nel mercato smartphone, visto che le attese per l’iPhone 7 sono molto alte e gli investitori sono stati invitati ad avere fiducia.

In ogni caso, questi dati non sono assolutamente una condatta per Apple. Certo, questo trimestre fiscale è stata una grande delusione, ma non sarà l’inizio della fine nonostante qualcuno voglia far credere il contrario. Si tratta solo della fine di un periodo di rapida crescita, nel quale l’azienda ha creato un core business irripetibile, tanto da aver superato record su record negli ultimi 10 anni.

Come andrà l’iPhone 7? Difficile dirlo ora, non sappiamo nemmeno come sarà il dispostivo. Molto probabilmente venderà tanto, ma non come l’iPhone 6, a meno che Apple non presenti qualche novità realmente rivoluzionaria (ne dubitiamo, almeno per quest’anno). Ripetiamo: la situazione è tale anche perchè il mercato smartphone è in una fase di stallo, soprattutto per quanto riguarda i dispositivi di fascia alta, e anche perchè il ciclo di aggiornamento si sta pian piano allungando, visto che gli utenti preferiscono tenere uno smartphone anche per 24 mesi. Gli spazi per crescere ci sono, ma senza un design rinnovato e qualche funzione “wow” sarà difficile ripetere i numeri del passato. C’è poi da vedere come andrà la linea “media” di Apple, visto che non conosciamo i numeri dell’iPhone SE. Insomma, la situazione non è rosea come prima, ma non è certo drammatica e irrecuperabile. Il destino è ancora nelle mani di Apple… e dell’iPhone!

 

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