L’FBI aiuterà a sbloccare un altro iPhone in un caso di omicidio…

Dopo aver annunciato di aver sbloccato con successo l’iPhone 5c del terrorista di San Bernardino, l’FBI ha accettato di contribuire allo sblocco di un altro iPhone in un caso di omicidio in Arkansas.

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Secondo quanto riportato dalla stampa americana, l’FBI ha accettato di aiutare il procuratore dell’Arkansas in un caso di omicidio, sbloccando gli iPhone e gli iPod utilizzati da due adolescenti accusati di aver ucciso una coppia di coniugi. I due indagati si sono dichiarati innocenti, ma intanto il giudice ha accettato la richiesta del procuratore di rinviare il processo per attendere l’aiuto dell’FBI.

L’FBI non ha confermato se l’iPhone del caso in Arkansas sia un iPhone 5c e se sarà utilizzato lo stesso metodo sfruttando nel caso San Bernardino. Il metodo potrebbe infatti essere riprodotto su un altro iPhone 5c, ma non è chiaro se possa funzionare su dispositivi più recenti dotati di processore A8 o successivo. Secondo gli inquirenti, i due adolescenti avrebbero usato iPhone e iPod touch per organizzare l’omicidio, ma gli avvocati difensori negano qualsiasi coinvolgimento. Da notare che anche in questo caso il procuratore aveva chiesto l’aiuto di Apple, ma l’azienda ha sempre ribadito di non essere in grado di sbloccare i dispositivi con iOS 8 e iOS 9.

Tra l’altro, secondo l’ACLU ci sarebbero altri 63 casi negli Stati Uniti nei quali i procurati potrebbero chiedere lo sblocco di dispositivi iOS o Android ad Apple e Google. In tutti questi casi, l’FBI potrebbe inoltre offrire la propria assistenza per sbloccare i vari terminali, almeno per quanto riguarda gli iPhone.

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Si tratta per lo più di casi legati al traffico di droga, dove l’importanza di scoprire i dati presenti negli smartphone degli indagati è variabile.

Secondo la Fight for the Future, una delle più importanti associazioni degli Stati Uniti, tutta questa vicenda ha messo in cattiva luce l’FBI, che avrebbe mentito spudoratamente sul caso San Bernardino: i dirigenti dell’ente federale hanno sempre detto che non esistevano alternative e che l’unico modo per sbloccare l’iPhone 5c del terrorista era la creazione di un software ad-hoc da parte di Apple. L’FBI ha quindi spiattellato al pubblico questa tesi, puntando su un fatto di cronaca recente e tragico. Quando le cose si sono complicate, l’FBI non ha però avuto problemi a trovare una soluzione alternativa. Apple ne è invece uscita vincitrice, almeno dal punto di vista dell’immagine pubblica e della correttezza verso gli utenti. Resta ora da capire quali saranno le conseguenze mediatiche dello sblocco dell’iPhone, che potrebbe portare Apple a giustificarsi sulla falla trovata dalla Cellebrite per aiutare l’FBI.

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