Cellulare e abbonamenti non richiesti: ecco le contromisure dei principali operatori

Grazie all’intervento dell’Antitrust, i principali operatovi mobili italiani stanno iniziando ad adottare una serie di contromisure per evitare quanto più possibile la sottoscrizione di abbonamenti non richiesti da parte degli utenti.

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Dopo le multe dell’Antitrust (per un totale di quasi 7 milioni di euro), gli operatori mobili italiani si stanno adeguando per tutelare maggiormente gli utenti di fronte agli abbonamenti non richiesti che vengono sottoscritti all’insaputa di chi utilizza i telefoni cellulari. In attesa di un intervento dell’Agcom, che da dicembre dovrebbe rendere impossibile la sottoscrizione di abbonamenti non richiesti, ecco come si stanno muovendo gli operatori.

Tim

Tim ha già attivato un sistema di doppio click: l’utente deve effettuare una doppia azione sul cellulare prima di sottoscrivere l’abbonamento. I pulsanti non sono sovrapponibili, per cui è difficile che li cliente possa fare click inavvertitamente. Inoltre, è stata attivata una nuova procedura di rimborso molto più semplice e veloce da portare a termine: il cliente ha 12 giorni per chiedere la richiesta del rimborso, e Tim non effettuerà alcuna verifica sull’attivazione. L’utente può anche chiedere il blocco a tutte le possibili sottoscrizioni future.

Vodafone

Anche Vodafone ha attivato da diversi giorni il sistema di doppio click, inoltre tramite l’app My Vodafone vengono chiariti alcuni punti per difendere il cliente dalle truffe online. Sempre dall’app, il cliente può chiedere il rimborso entro 90 giorni e attivare il blocco alla sottoscrizione dei servizi premium.

Wind

Sistema di doppio click dal 26 ottobre, insieme alla possibilità di richiedere il rimborso entro 90 giorni e di bloccare la sottoscrizione ai servizi premium.

H3G

H3G è stata la prima ad aver introdotto il sistema del doppio click per la sottoscrizione degli abbonamenti, inoltre le informazioni fornite al cliente sono molto chiare prima di decidere se attivare o meno quel particolare servizio. L’utente può chiedere il rimborso sull’app, su Twitter, al call center, via mail e su Facebook, ma solo entro 7 giorni.

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