Apple: “Pur volendo, non possiamo accedere ai dati dei nostri utenti memorizzati su iOS”

E’ semplice: pur volendo, Apple non è in grado di sbloccare gli iPhone per gli inquirenti che stanno conducendo delle indagini, almeno nella maggior parte dei casi. A riferirlo sono stati gli avvocati dell’azienda in un breve esposto inviato alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti.

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Nell’esposto, Apple ha sottolineato che la funzione di crittografia del disco inserita in iOS 8 e iOS 9 impedisce a chiunque di accedere ai dati dell’iPhone senza il codice di accesso del legittimo proprietario. Nemmeno la stessa Apple è in grado di recuperare questi dati, in assenza del citato codice di accesso.

Sugli iPhone con iOS 7, invece, Apple ha ammesso che è in grado di estrarre alcune categorie di dati non crittografati, ma tra questi sono esclusi e-mail, appuntamenti del calendario e i dati memorizzati nelle app terze. Gli avvocati hanno però ribadito che Apple preferirebbe evitare di dover estrarre informazioni dal telefono, tranne in casi eccezionali, dal momento che un’operazione di questo tipo potrebbe “minacciare la fiducia tra Apple e i suoi clienti, ed offuscare il marchio Apple“.

Già diversi giudici hanno ribadito che le autorità non possono costringere un’azienda a fornire i dati dei clienti, proprio perchè a rischio ci sarebbero proprio gli affari dell’azienda stessa.

Intanto, Apple fa sapere che si opporrà alla legge proposta dal governo americano “Information Sharing Act“, che potrebbe cambiare le carte in regola e obbligare le aziende tecnologiche a non crittografare alcuni dati degli utenti. Queste le parole di un portavoce Apple: “Noi non sosterremo la proposta CISA. La fiducia dei nostri clienti significa tutto per noi e non crediamo che la sicurezza debba prevalere sulla privacy degli utenti“.

Tim Cook è uno dei più forti sostenitori di questa tesi, come dimostrano tutte le protezioni inserite proprio in iOS 8 e iOS 9. I sostenitori della CISA, invece, affermano che questa procedura servirà soltanto a condividere informazioni relative alle minacce informatiche, e non a spiare gli utenti.

 

La legge sarà presto discussa in senato.

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