7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia – Appuntamento 14/12

Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

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Italia sotto attacco crypto-ransomware

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I laboratori Trend Micro hanno intercettato un’ondata di attacchi crypto-ransomware che ha flagellato l’Europa, Italia per prima, negli ultimi due mesi. I crypto-ransomware sono malware che crittografano i documenti dell’utente memorizzati sull’hard disk, rendendoli inaccessibili. In perfetto stile Ransomware (dall’inglese Ranson = riscatto) all’utente viene chiesto di pagare una somma in denaro per riavere i propri documenti.

Gli attacchi degli ultimi mesi, basati su ingegneria sociale, facevano leva sulle attitudini all’online shopping, che con l’avvicinarsi delle festività natalizie crescono di intensità. I cyber criminali hanno inviato migliaia di mail cercando di persuadere le vittime ad aprire allegati o cliccare link correlati a spedizioni di pacchetti o altre merci acquistate. Il link conduceva a un sito controllato dai cyber criminali, dove all’utente veniva chiesto di inserire un codice CAPTCHA. Questo innescava il download di un archivio file che crittografava tutti i documenti del computer.

Durante gli attacchi di crypto-ransomware, le vittime potrebbero cercare di risolvere il problema immediatamente, pagando il riscatto. Attenzione, perché questo non garantisce il ritorno alla normalità, i documenti e file spesso sono persi. Per non farsi sorprendere da attacchi di questo genere, meglio adottare sin da subito misure preventive, che possono includere l’impostazione di policy mail per bloccare le potenziali minacce contenute negli allegati, così come installare soluzioni anti-spam o di email scanning. È importante che le soluzioni di sicurezza siano mantenute aggiornate e che gli utenti adottino comportamenti responsabili e verifichino attentamente le mail ricevute primi di aprire allegati o cliccare su link che potrebbero sembrare sospetti. Da ultimo, ma non meno importante, è bene conservare sempre una copia in backup dei propri documenti.

Google News Spagna chiude: il commento dell’Istituto Italiano per la Privacy

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L’avvocato Luca Bolognini, Presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati, commenta a caldo la decisione di Google di spegnere Google News in Spagna che sta destando in queste ore sgomento in tutta Europa: “E’ stata una scelta giusta e, a mio avviso, condivisibile, seppur terribile per gli utenti: i rischi legali, per Google, nel continuare a tenere accese le News in Spagna erano troppo alti, vista la legge che entrerà in vigore da gennaio 2015 che di fatto impedisce il diritto di citazione delle notizie. In Europa abbiamo legislazioni obsolete, assai analogiche e ben poco digitali, che non tengono conto del ruolo cruciale svolto da motori di ricerca e aggregatori a favore del pluralismo dell’informazione. Da anni, come Istituto, ci occupiamo del delicato confine tra privacy, proprietà intellettuale e libertà d’informazione: e ora, mentre Google chiude un servizio utilissimo perché costretta a farlo da regole d’altri tempi, tutti gli utenti spagnoli saranno più poveri di idee e di notizie. E speriamo non sia la prima di una serie di chiusure del servizio in altri Stati UE.

In questi giorni, proprio gli editori spagnoli hanno chiesto al governo di convincere Google a fare marcia indietro.

Domotica via smartphone: presentata la ricerca europea di D-Link

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Contemporaneamente al lancio italiano della linea mydlink Home, D-link presenta i dati di una ricerca condotta nel Regno Unito, in Francia, in Italia e in Spagna, dal 20 marzo al 10 aprile 2014. Scopo dell’indagine, che ha raccolto oltre 3.200 risposte, è stato investigare le opinioni dei consumatori relative al concetto di smart home, con un focus sulle aspettative nei confronti di una casa connessa, i prodotti, il canale d’acquisto e il prezzo.

Cosa ci si aspetta da una casa connessa

Per 1 persona su 2 (53%) il concetto di casa connessa riguarda innanzitutto la protezione della propria abitazione. Questa tendenza è ancora più radicata in Italia (62%), dove la sicurezza è un problema importante per le persone. In Spagna la protezione della casa è la prima priorità (36%), ma su un piano quasi paritetico vi è l’esigenza di controllare i consumi di energia (35%), probabilmente a causa di una maggior preoccupazione verso il risparmio sulle bollette dovuta a una crisi economica più forte.

Negli altri tre Paesi la seconda esigenza che dovrebbe essere soddisfatta dai dispositivi connessi per l’abitazione è il controllo degli elettrodomestici, seguita dal controllo dei consumi di energia, mentre l’aspetto multimediale e d’intrattenimento della casa connessa è l’ultimo dei pensieri dei consumatori salvo una lieve differenza evidenziata dal campione britannico.

Quali prodotti

Quando si tratta di prodotti da acquistare per creare una casa connessa, il primo che le persone sono pronte a comprare è una telecamera di sorveglianza IP (74,9%). Il dato probabilmente è dovuto alla crescente popolarità di questi prodotti e al fatto che la maggioranza del panel (80%) è composta da chi è già cliente mydlink. Seguono, le smart plug (56,6%), i sensori di apertura delle porte (55,9%), i sensori di rilevamento del movimento (54,9%), i rilevatori di fumo (53,7%) e il controllo del riscaldamento (53,2%).

L’aspetto della sicurezza è molto sentito in Italia, dove le telecamere di sorveglianza IP (84,4%), i sensori di rilevamento del movimento (65,1%) e di apertura delle porte (62,9%) sono particolarmente richiesti, in linea con la priorità attribuita alla protezione della casa.

ll 50% degli intervistati desidera poter gestire la propria casa dallo smartphone. La stessa tendenza si registra in tutti i Paesi, eccetto la Spagna, dato sorprendente dal momento che questo Paese è leader in Europa in termini di penetrazione degli smartphone con l’82%. Il controllo da tablet è richiesto dal 16% del panel, mentre il 23% del pane desidera poter scegliere il dispositivo da utilizzare per controllare la propria casa connessa. Il controllo della casa connessa tramite un pannello dedicato è richiesto solo dal 5% del panel.

Comportamenti d’acquisto

Internet sarebbe il canale principale dove comprare una soluzione per la casa connessa, come dice il 78,6%. Questo risultato deve essere letto in base all’alto livello di dotazione tecnologica degli intervistati: tutti possiedono uno smartphone, il 90% un PC/Mac e il 75% un tablet. Internet è seguito dai negozi specializzati in informatica (44,6%), dal momento che le soluzioni per la casa connessa sono considerate prodotti tecnologici e che i consumatori sono interessati a ricevere consigli, assistere a dimostrazioni e vedere fisicamente i prodotti stessi. La terza categoria di distributori considerati dal panel è quella dei negozi fai-da-te (28,1%), mentre supermercati e negozi di ISP non sono considerati come canali affidabili per le soluzioni dedicate alla casa connessa.

Costi e propensione a spendere

In termini di caratteristiche sensibili di prodotto, il prezzo è al primo posto (63%). In tutti i Paesi ci sono stati diversi commenti liberi che chiedono che il prezzo sia chiaro: nessun costo nascosto, nessun canone mensile e prezzi bassi.

Per una persona su due un budget ragionevole è compreso tra 100 e 300 euro (tra 100 e 300 sterline nel Regno Unito). Occorre notare che i consumatori italiani sono pronti a spendere di più, dal momento che solo l’8% di essi definisce un budget annuale sotto i 100 euro, contro la media europea del 16%. Al contrario, solo il 2% degli intervistati spagnoli è disposto a spendere di più di 500 euro all’anno, rispetto alla media dell’indagine pari al 10%.

Ricerca Epson: le nuove tecnologie forniscono un vantaggio competitivo

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L’85% delle imprese europee (il 91% di quelle italiane) intervistate in una ricerca condotta da Epson (quasi 6.000 in tutta Europa) ritiene che la rapida implementazione di nuove tecnologie sia un vantaggio competitivo, ma solo un terzo del campione è pronto a farlo e a investire in anticipo rispetto alla concorrenza. La metà delle società interpellate invece afferma di non sfruttare i vantaggi delle tecnologie per “paura di fallire” e cita come principali ostacoli agli investimenti il supporto interno insufficiente (63%) e la mancanza di fondi (65%).

Dalla ricerca emerge inoltre che, con l’implementazione di tecnologie aggiornate, le aziende europee ritengono di poter ottenere un guadagno di produttività del 21%, rafforzando così la convinzione di Epson nel valore che hanno le tecnologie innovative per il business. Da una posizione di mercato di primo piano, acquisita con i propri prodotti industriali e consumer, tra cui stampanti e videoproiettori, l’azienda giapponese ha concentrato la sua attenzione sul mercato business ed è divenuta un partner strategico per le aziende che necessitano di una consulenza sulle nuove tecnologie, oltre che una società che crea prodotti progettati per migliorare l’efficienza aziendale.

Uno schiacciante 88% delle imprese europee contattate (ben il 93% in Italia) ha convenuto che, dopo un periodo di assestamento, la tecnologia migliora la produttività. La domanda su quanto lungo sia questo periodo ha visto risposte molto differenti tra i Paesi e i settori esplorati: italiani e tedeschi ritengono di essere in grado di vedere miglioramenti dopo sole 12 settimane dall’introduzione di una nuova tecnologia, mentre i francesi, ultimi della classifica, indicano una media di 4 mesi e mezzo.

Kayak presenta il galateo del passeggero “in volo”

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Nel 2014 si celebra il centenario del primo servizio aereo. Nel corso degli anni il “viaggio in aereo” è diventato una pratica diffusa, non più sinonimo di servizio esclusivo ed elitario. Tuttavia, per non perdere l’abitudine alle buone maniere, KAYAK.it ha stilato la lista dei 10 consigli utili per comportarsi, durante il volo, come un passeggero impeccabile (e per gestire in maniera educata la carenza di buone maniere da parte di altri).
1. Quello che si prende tutto il bracciolo del sedile
La vecchia disputa sui braccioli del sedile… prova a pensarli come divisori piuttosto che come comodi spazi su cui appoggiare il braccio, forse la tua irritazione diminuirà. Appoggia solo il gomito sul bracciolo, lasciando posto anche al tuo vicino. In questo modo, tutti saranno soddisfatti.
2. Il chiacchierone
Se il tuo vicino inizia una conversazione non proprio interessante, magari fingi di ascoltarlo per qualche minuto. Poi non aver paura di inventare qualcosa del tipo “Mi scusi, il discorso è molto interessante… ma ora devo proprio riposare”, girandoti dall’altra parte.
3. L’ostacolo umano
Devi assolutamente andare in bagno, ma ti trovi di fronte all’imbarazzante necessità di superare il tuo vicino che dorme per raggiungere il corridoio? In questi casi c’è solo una cosa da fare: sveglialo gentilmente toccandolo sulla spalla. Evita assolutamente di “scavalcarlo” mentre dorme: oltre a svegliarlo comunque, potresti anche trovarti in una situazione davvero imbarazzante!
4. Quello che si addormenta sulla tua spalla
Potrebbe far piacere il fatto che il tuo vicino possa considerarti così comodo da addormentarsi sulla tua spalla, ma occorre saper rispettare i limiti, soprattutto quando gli spazi sono ridotti, come in aereo. Inizia a tossire in maniera rumorosa, scrollando anche le spalle. Non si appoggerà più sulla tua spalla se penserà a te come ad un un ricettacolo di germi.
5. Quello alticcio
Se mai ti dovesse capitare di trovarti in prossimità di un passeggero che ha alzato un po’ il gomito… evita qualsiasi tipo di contatto. Basta meno di quanto immagini per trovarti con un nemico a 30.000 piedi di altezza o – anche peggio – con un nuovo migliore amico.
6. Il membro dell’equipaggio scontroso
A nessuno piacciono hostess o steward poco cordiali, ma affrontarli pubblicamente serve solo a peggiorare le cose. Se hai un problema, chiedi gentilmente di parlare con il responsabile oppure – ancora meglio – scrivi una lettera di lamentele alla compagnia aerea una volta arrivato a casa.
7. Quello che russa
La tecnologia più avanzata giunge in aiuto quando si tratta di sopperire al disagio del rumoroso russare del vicino: tappi per le orecchie oppure ottimi auricolari risolvono sempre il problema. Resisti quindi alla tentazione di sfoderare una gomitata sulle costole e cerca piuttosto di schermare il rumore.
8. Il bambino irrequieto
Se il bambino seduto dietro di te continua insistentemente a lanciare calci al tuo sedile, semplicemente girati e mostra il migliore dei tuoi sorrisi, poi, educatamente, chiedigli se è possibile interrompersi. Resisti alla tentazione di mostrarti seccato: i bambini potrebbero prenderci gusto e continuare solo per il piacere di darti fastidio.
9. Quello che usa il sedile come una sedia a sdraio
Purtroppo l’unico modo per risolvere questa situazione è quello di reclinare completamente il sedile a tua volta: se non puoi combatterli unisciti a loro! Un consiglio: prima di reclinare il sedile aspetta almeno che il momento del pranzo sia terminato. Anche dare un’occhiata per assicurarti che dietro di te nessuno stia utilizzando il tavolino è segno di buona educazione.
10. Quello che applaude all’atterraggio
Se stai viaggiando da o per l’Italia, rassegnati: nel 99,9% dei casi scatterà il fatidico applauso al momento dell’atterraggio. Innanzitutto – se mai te lo stessi domandando – il galateo del passeggero vieta di applaudire quando l’aereo tocca terra. Se, tuttavia, ti trovassi travolto da questa manifestazione di gioia, hai due opzioni: fingere indifferenza, oppure confonderti e concederti questo piccolo strappo alla regola.

Prevenire la perdita dei dati: ecco i consigli di TeamViewer per le aziende

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I risultati dello studio comportamentale condotto da airbackup sono stati una sorpresa – e non solo per TeamViewer, uno dei principali fornitori di software per il controllo remoto e i meeting online. Il sondaggio ha rivelato che le donne sono più responsabilidegli uomini nella gestione dei dati aziendali critici. Nel post blog “Non giocare col fuoco”gli esperti di airbackup forniscono una lista di misure preventive contro la perdita dei dati nelle aziende.

Tra le altre cose, l’articolo suggerisce che, sebbene le istruzioni scritte via e-mail, FAQ, e altri testi con avvertimenti sono un buon inizio, bisogna fare di più per assicurarsi che i dipendenti comprendano i pericoli che derivano dal comportamento sconsiderato quando si tratta di protezione dei dati. Un buono strumento sono i programmi di formazione, con un vero e proprio approccio pratico che fornisca anche un elenco di cose da fare in caso di emergenza.

Sicurezza app e reti: attacchi informatici più lunghi e senza interruzioni, con una durata media di circa un mese

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Radware ha annunciato oggi la pubblicazione del suo Rapporto Globale sulla Sicurezza di Applicazioni e Reti per il 2014-2015. Secondo il rapporto, gli attacchi hanno raggiunto un punto critico in termini di quantità, durata, complessità e obiettivi. Nonostante le minacce informatiche stiano aumentando di numero e puntino a nuovi obiettivi, il 52% degli intervistati del rapporto Radware (responsabili della sicurezza informatica di importanti aziende mondiali) ha affermato di essere in grado di contrastare in modo efficace un attacco prolungato, della durata un giorno o addirittura per meno.

Il rapporto di 53 pagine di Radware è stato sviluppato dall’Emergency Response Team (ERT) dell’azienda, che ha il compito di gestire attivamente gli attacchi e limitarne i danni in tempo reale. L’ERT vanta una vasta esperienza nella gestione in real-time di attacchi informatici. La ricerca del rapporto 2014-2015 di Radware è stata compilata grazie a 330 interviste realizzate con importanti aziende situate in tutto il mondo.

Le principali conclusioni del rapporto sono:

  • Un anno spartiacque: Dal punto di vista degli attacchi informatici, il 2014 è stato un anno spartiacque per numerosi settori, tra elettricità ed energia, sanitario e servizi finanziari. Gli attacchi dilagano, aumentano in complessità e richiedendo soluzioni sempre più sofisticate. Gli aggressori si sono attrezzati contro i principali sistemi di difesa informatica utilizzati dalle aziende, contrattaccando con tecniche diverse in un unico attacco.
  • Attacchi ripetuti in aumento: Il 19% dei principali attacchi segnalati viene considerato “costante” dalle aziende colpite. Negli scorsi anni (2013, 2012 e 2011), le aziende hanno segnalato numerosi attacchi della durata di una settimana o addirittura di un mese, mai più del 6% ha dichiarato di essere stato sottoposto ad attacchi continui.
  • Nuovo punto di criticità per gli attacchi DDoS: Negli anni precedenti gli attacchi DDoS erano diretti al server o al firewall. Tuttavia, a causa di un aumento negli attacchi UDP, la connessione Internet si è dimostrata il punto debole numero uno nel 2014
  • Le soluzioni di sicurezza ibride guadagnano terreno: Oltre un terzo degli intervistati (36%) ha dichiarato di avere utilizzato soluzioni ibride per contrastare gli attacchi, integrando dispositivi fisici aziendali con soluzioni cloud. Quasi metà delle risposte (48%) suggerisce che una soluzione ibrida verrà impiegata entro il 2015.
  • Le opinioni dei responsabili – cosa preoccupa i professionisti della sicurezza: Uno studio dei problemi più urgenti e delle sfide che possono togliere il sonno al management di un’azienda. Le risposte ottenute da CIO, CISO di aziende con fatturati di miliardi di dollari e le misure di sicurezza che hanno adottato nel corso degli ultimi 12 mesi.
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