My little monster: lo disegnano così – la recensione di iPhoneItalia

My Little Monster è un gioco di quelli talmente strani che non si sa nemmeno da dove partire a recensirli… Un po’ Tamagotchi e un po’ Gioco di Ruolo a turni, si tratta di qualcosa di davvero singolare, anche per il variegato panorama dell’App Store.

Il protagonista del gioco è un draghetto verde, che decide di lasciare la simpatica tana di mamma e papà per avventurarsi nella grande città e vivere nuove, epiche avventure. Il tono della narrazione è sospeso fra il fiabesco e il surreale, ma presto tutto prende una piega talmente assurda da risultare quasi sconcertante. I personaggi che si incontrano vanno dalla metafora del ritorno a casa alla signora impellicciata, dal mago in bassa definizione a una bizzarra fraternità di uomini d’affari… Il senso finisce per risultare sfuggente, così come la progressione degli eventi. Il boss alla fine del torneo di wrestling è un uovo: con questo direi che la situazione dovrebbe essere chiara, almeno in termini di arco narrativo.

Il gioco in sé consiste nell’affrontare una serie di combattimenti, uno più ridicolmente assurdo dell’altro, che proseguono per i fatti loro: tutto quello che dovremo fare sarà raccogliere i bonus quando appaiono sullo schermo, e investirli intelligentemente nell’uso delle abilità speciali. Alla fine del combattimento potremo investire i soldi guadagnati in una serie di modi: potenziando il nostro personaggio nella palestra, sbloccando o migliorando le sue abilità nel dojo oppure rivestendolo con deliziosi cappellini, ciascuno dei quali ha una sua funzione e finalità… o almeno così ci dà ad intendere il gioco! In effetti le opzioni possibili sono davvero poche, anche perché la “strada” indicata dal gameplay è a senso unico: non possiamo tornare indietro, scegliere gli avversari, o ripetere i combattimenti: quindi nel caso non si riesca a passare uno scontro ci si ritrova, inevitabilmente, bloccati. E prima o poi si finisce per perdere tutte e tre le vite a nostra disposizione e per morire.

Quando questo avviene si è costretti a ricominciare tutto da capo, ripetendo nel medesimo ordine tutte le precedenti location, tutti gli scontri e tutti i boss di fine livello. Insomma, My Little Monster non è esattamente un gioco d’azione, e buona parte di esso si basa su una ripetizione meccanica di azioni, che risulterà inevitabilmente noiosissima per quanti fossero alla ricerca di un bel titolo vivace. No, decisamente My Little Monster non è il titolo per voi, ed è meglio se tornate di corsa a giocare a Mini Gore.  Questo, a dispetto delle apparenze ridanciane e dell’estetica naia, è un titolo decisamente hard-core, che potrebbe risultare gradito solo agli appassionati dei giochi di ruolo vecchia scuola, e a quanti fossero in grado di apprezzarne uno veramente fuori dagli schemi. Le scelte strategiche sono ridotte all’osso: con poche abilità speciali e dei combattimenti assolutamente automatici, il gioco si riduce ad una progressione di eventi fra i quali il giocatore naviga da spettatore, alla ricerca disperata di un qualche significato. Perché il boss fuori dalla città è un tipo che vendemmia? Qual’è il rapporto fra la macchina rossa e il buttafuori? Che razza di animale gira con un cappello da cowboy? Chi ha tolto il pelo alla volpe? Perché il re pinguino è in un torneo di wrestling? Ma soprattutto: siamo davvero cattivi, o facciamo a pezzi le cose solo per sbaglio? Insomma, siamo noi o “ci disegnano così? Domande che nell’universo di My Little Monster assumono valenze quasi esistenziali. Ma che fuori da questo gioco possono suonare un pochino superflue.

Ovviamente il comparto tecnico del titolo va a braccetto con il resto del gioco. La grafica è decisamente naif, e anche parecchio retro: il nostro dinosauro/mostro verde è molto più tenero di quanto non dovrebbe essere, dato il suo ruolo, e i suoi avversari raramente riescono ad incutere una qualsivoglia forma di terrore ma sono tutti deliziosi e decisamente divertenti. La ambientazioni sono abbastanza standard e la varietà non è poi molta, mentre le musiche sono assolutamente deliziose, anche se un po’ ripetitive.
Consigliare questo titolo è difficile: se siete amanti delle cose davvero originali, potrebbe piacervi, e occupare in maniera bizzarra un paio d’ore della vostra bizzarra esistenza. Se volete un gioco nel senso classico del termine, potrebbe annoiarvi mortalmente, o lasciarvi addosso quella sgradevole sensazione di “Ma come, tutto qui?”. Peccato che il gioco non disponga di una versione demo, che nel caso di titoli così eccentrici sarebbe quanto meno necessaria.


Se siete degli amanti dei giochi di ruolo e se volete sapere cosa si nasconde nel cuore dei mostri verdi, My Little Monster è un titolo intrigante, che potrebbe aiutarvi a rispondere ad importanti quesiti… ma in caso contrario, è molto meglio, forse, una sana partita a Chaos Ring.

My Little Monster è un’applicazione universale disponibile su App Store a 0,79 €

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