App che segnalano i posti di blocco: Apple e Google devono dare spiegazioni

Rappresentati di Apple e Google sono in questi giorni a Washington per testimoniare dinanzi alla Sottocommissione Giustiza del Senato degli Stati Uniti su diversi argomenti, che vanno dalla privacy alla tecnologia in generale. Entrambe le società hanno già testimoniato in materia di raccolta dati sulla posizione degli utenti, ma ora ci sono altre domande a cui dovranno rispondere.

Il senatore Charles Schummer ha chiesto ad Apple e Google perchè accettano di pubblicare sugli store virtuali applicazioni che avvisano gli utenti sulla presenza di posti di blocco della polizia: “Apple e Google non dovrebbero entrare nel business della vendita di applicazioni che aiutano il conducente ubriaco ad eludere la polizia e dovrebbero ammettere che si tratta di app terribili”.

Su App Store esistono diverse applicazioni che consentono di informare gli utenti sulla presenza di posti di blocco, ma tutti gli sviluppatori si giustificano che l’intento di queste app è quello di prevenire, perchè, dicono, se il conducente sa che in quella zona c’è un posto di blocco sarà meno incline a bere e guiderà con molta più attenzione.

Alan Davidson di Google dice: “Su Android Market abbiamo diverse applicazioni simili e se dobbiamo valutare le diverse app dobbiamo attenerci solo alle regole delle nostre politiche sugli sviluppatori e assicurarci che nessuna app violi la legge“.

Apple e Google hanno ora un mese per rispondere alla questione posta dal senatore.

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