Più applicazioni contemporaneamente sull’iPhone? Apple dice no, ma non è tutto…

Gli smartphone più moderni consentono di eseguire più applicazioni nello stesso momento, ad esempio ascoltando musica e massaggiando nello stesso momento, questo si chiama multitasking.

Il multitasking su sistemi pensati ad un pubblico di persone che non sono molto affini nel campo informatico, però può diventare una cosa dannosa, gli utenti potrebbero dimenticare dei programmi aperti in background (in “sottofondo”).

Il problema del lasciare programmi aperti in background è che consumano risorse e batteria, rallentano quindi lo smartphone che a questo punto dovrebbe essere “ripulito” tramite un altro software che in Windows si chiama Task Manager (e GPS in Linux, da non confondere con il GPS satellitare che è tutt’altra cosa).

E qui sorge un altro problema: l’utente dovrebbe scegliere quale programma terminare a discapito di un altro e se si chiude il programma sbagliato il sistema potrebbe risentirne e bisognerebbe quindi spegnere e riaccendere ogni volta il dispositivo.

Cosa ha pensato di fare dunque Apple?

Ha eliminato il multitasking per le applicazioni di terze parti, nel suo SDK quindi, e dunque solo demoni di Apple possono girare in background.

Non lasciatevi spaventare dalla parola, demone in informatica sta ad indicare un programma, un servizio solitamente, che gira in background senza che l’utente lo sappia per compiere servizi utili al sistema, ma non divagherò oltre sennò potrebbe diventare un’argomentazione complessa.

Il demone presentato da Apple al WWDC non è altro che un programma che è in costante connessione con i server Apple e che riceve costantemente le notifiche su ciò che accade, messaggi in entrata, chat, notizie e quant’altro.

In pratica, Marco Rossi sta giocando con l’iPhone, io gli scrivo in chat: “ciao come va?”, il mio messaggio lui non lo può vedere perché sta appunto giocando e il programma di chat è quindi chiuso, il mio “ciao come va?” viene spedito ad un server Apple e appena Marco Rossi smetterà di giocare che chiuderà quindi il programma il server Apple gli invierà la notifica della mia chat e cosi lui vedrà un pallino rosso sull’icona della chat con un numero che sta a significare quanti messaggi deve ancora leggere, uno solo in questo caso.

Molti (ndr: io compreso) storceranno il naso per il fatto di dover chiudere del tutto l’applicazione in uso senza poterla mettere in pausa per rispondere agli SMS.

Secondo Apple questa è la soluzione migliore per mantenere il telefono sempre preformante, ma in questo modo non sarà possibile scrivere applicazioni complesse per questo smartphone, e sono sicuro quindi che la scena dell’unlocking e del jailbreaking continuerà a sviluppare i suoi software come sta facendo tutt’ora, senza utilizzare l’SDK di casa Apple che per gli sviluppatori risulta essere molto limitativo e, a mio parere, verrà snobbato dai programmatori piu esperti che continueranno appunto a programmare come hanno fatto fin’ora per l’iPhone 2G.

Un altro problema rimane però in sospeso: la privacy.
Apple in questo modo e grazie a me.com saprà tutto su di noi, avrà le nostre foto, saprà i nostri impegni (calendario), avrà le nostre mail, i nostri messaggi di chat e tutto ciò che ci riguarda e questa alternativa al multitasking non è facoltativa ma obbligatoria.
Si può ancora parlare di privacy?

Zibri dice di essere preoccupato e che sta seriamente pensando ad alternative all’iPhone, come ad esempio Android.

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